L’improduttivo gioco del tiro alla fune

L’unione degli sforzi di ogni collaboratore all’interno di un’azienda non sempre produce risultati positivi, può infatti capitare che a volte gli sforzi si annullino e le energie delle persone si consumino in conflitti a discapito della produttività.

La conflittualità appartiene alla normalità della vita. Non esiste relazione in cui non siano presenti dei disaccordi. Le persone sono diverse le une dalle altre, hanno bisogni differenti e aspettative che il più delle volte non combaciano. Fondamentalmente non sono i contrasti in quanto tali ad essere pericolosi, ma i tipi di conflitto e soprattutto il nostro modo di gestirli.

 Spesso i conflitti insorgono per ignoranza, quando si emettono giudizi e sentenze anche in presenza di scarse informazioni o per bisogni irrisolti, ossia quando nell’immaginario il bisogno dell’altro rappresenta un limite alla realizzazione delle proprie necessità.

 

Sostituire l’aggressività con l’assertività

Dominare o subire sono due facce della stessa medaglia. Nelle persone il tentativo di dominare è sempre presente, ognuno si sente portatore di una verità che merita di essere ascoltata e tenuta in considerazione.

L’incontro con l’altro può mettere in crisi questa verità e dare adito a tre tipi di atteggiamento: evitare il confronto, cedere o imporsi.

 L’assertività non ha nulla a che vedere con l’aggressività. Lassertività è la capacità di affermare se stessi, le proprie esigenze, le proprie idee, ciò che siamo in modo chiaro, diretto, sincero, con modalità ferme, gentili, centrate, non rabbiose o vendicative.

La gestione del conflitto non deve essere finalizzata a trovare un capro espiatorio: non servono colpevoli, la gestione deve puntare alla realizzazione di un confronto tra le parti per individuare una soluzione funzionale. 

Imparare ad essere assertivi invece che aggressivi, permette un dialogo adulto che pone l’accento sui problemi da risolvere e non sul bisogno di avere ragione a tutti i costi!

Top